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Inno dell’internazionale

Alberici Giannini, Stanislao


Testo di Stanislao Alberici Gianini (1874). Sull’aria : « La Marseillaise » (1792).


Su leviamo alta la fronte,
o curvati dal lavoro
già sul culmine del monte
splende il ad dell’avvenir.
 
I superbi eroi dell’oro,
i pastori d’ogni greggio
sia nel tempio, o nella reggia
fan quell’astro impallidir.
 
Pace, pace ai tuguri del povero
guerra, guerra al palagi e alle chiese,
non sia scampo all’odiato borghese
che alla fame, agli stracci insultò,
 
(Ritornello)
I signori ci han rubato
il sudor dei nostri padri
le sorelle ci ’han stuprato
ogni gioia ci rapir
 
Ma un eri grido : morte ai ladri !
sia dal campo all’officina
non più leggi di rapina
non più l’unta del servir.
 
Pace, pace, ecc.
 
Sotto vel di patrio amore
gittan l’odio tra fratelli
ma dovunque è une oppressore
un fralello oppresso sta.
 
Nostro mondo e il dì novelli
a noi sacro un patto adduce
e quel patto è vita e luce
Fratellanza e libertà.
 
Pace, pace, ecc.
 
O guistizia, nostra speme,
il tuo regno affretta, affretta
è da secoli che geme
la percossa umanità.
 
Ma nel di della vendetta
questa plebe ognor tradita
come belva inferocita
Da ogni Iato insorgerà.
 
Pace, pace, ai tuguri del povero…

« Inno internazionale », in Les Chants du peuple (Genève, 1888) :

Su leviamo alta la fronte,
O curvati dal lavoro ;
Già sul culmine del monte
Splende il ad dell’avvenir !
I superbi eroi dell’oro,
I pastori d’ogni greggio
O nel tempio, o nella reggia
Fa quell’astro impallidir !
 
(Ritornello)
Pace, pace ai tuguri del povero
Guerra, guerra ai palagi, alle chiese,
Non sia scampo all’odiato borghese
Che alla fame, agli stracci insultò.
 
I vigliacchi c’han rubato
Il sudore dei nostri padri,
Le sorelle c’han stuprato
Ogni gioia ci rapir !
Ma un sol grido : morte ai ladri !
Sia dal campo all’officina :
Non più leggi di rapina
Non più l’onta del soffrir.
 
Pace, pace, ecc.
 
Sotto il vel di patrio amore
Gittar l’odio tra fratelli
Ma dovunque è un oppressore
C’è un fratel che oppresso stà !
Nostro è il mondo e i di novelli
Sacro un patto a noi ci adduce
E quel patto è vita e luce
Fratellanza e libertà !
 
Pace, pace, ecc.
 
O giustizia, o nostra speme,
Il tuo regno affretta, affretta
E da secoli che geme
La percossa umanità.
Ma nel dì della vendetta
Che vicino il cor ne addit
Come belva inferocita
Da ogni Iato ruggirà.
 
Pace, pace, ecc.

Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 30-33 (& mus.)


« Pubblicato per la prima volta sul giornale “L’Anarchia” di Firenze, n. 10 del 18 novembre 1877 » in : Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. — Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento. — 2a edizione. — Milano : Zero in condotta, 2009. (p. 31).

Paru sous le titre « Inno internazionale » — avec quelques petites différences — dans : Biolley, Georges (éd.) . — Les Chants du peuple. — Genève : Imprimerie jurassienne, 1888. — Fascicule nº 1 (p. 6) ; avec ce commentaire : « L’auteur de ce chant socialiste est un ouvrier forgeron pisan. »

Paru aussi dans Cancionero revolucionario ilustrado : colección de himnos y canciones libertarias en español é italiano, himnos revolucionarios. — Buenos Aires : Bautista Fuyeo, 1905 (p. 17).