O figli oppressi di plebe in catena,tanta ingiustizia dovrà ben finir.Se la tua vita è calvario di pena,anzi che schiavo, è più fiero morir.Gli eroi borghesi, superbi ed avariche mal spregian l’Umanitàsaran dispersi da noi libertariall’alto grido di libertà(ritornello)Vessillo ner, non più soffrir,lo sfruttamento si danni a perir,Popolo in piè,per l’idealal grido di Rivoluzion SocialVendetta ognor dobbiam volersolo l’union la potrà ottenerevessillo ner trionferà…e il vil borghese morrà, morrà !Se in petto un cuor all’unisono batteper questa causa d’amore, di ben :se con ardore e con fé si combattedella vittoria la palma otterrem.O proletario la vil borghesiadovrai sfidar con dignità :dovrai dei ricchi troncar l’albagia,la lor malvagia stupidità.Vessillo ner, ecc. ecc.
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Figli della plebe
Carratalá Ramos, Rafael ; Gozzoli, Virgilio
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Testo “Hijos del pueblo” di Rafael Carratalá Ramos ; trad. di Virgilio Gozzoli, “Vir” (1936).
Apparso in Guerra di classe, anno 1, n. 1 (9 ottobre 1936).
Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 230-231 (& mus.)
https://www.ildeposito.org/canti/figli-della-plebe (& audio)