1Non soltanto il dolce Maggiodi vendetta ardor ci dia,se ogni giorno ci fa oltraggiola dannata borghesia.Ma ogni giorno agli infeliciarmi il braccio e infiammi il corSia nel sangue dei nemicispento dunque ogni dolor(ritornello)Chi ci strinse le cateneed insulti ci lanciòsconti al fin tra mille peneil soffrir cui ci dannò2In noi, plebi denutrite,gli odi antichi non son spenti.Un’idea ci tiene unite :la vendetta de le genti.L’oppressor che tanti maliinfligge all’umanità,chieda ai vindici pugnalila vendetta qual sarà.ritornello…3Condannati alla faticanoi sperammo nel dimane ;ma una gente a noi nemicaci rubò finanche il pane.L’opre nostre furon molte,molti gli ozi dei signor ;ma le gioie hanno raccolte,raccogliemmo noi dolor.ritornello…4Troppo noi abbiam patitotra gli stenti e lo squalloree il cor nostro fu nutritosempre d’odio e mai d’amore.Ma dal cor prorompe fortel’odio e ci arma alfin la man.Quei che miser gli altri a mortealla fin la morte avran.ritornello…5Plebi,, all’armi ! ed abbian guerratutti i perfidi oppressori.Plebi, all’armi ! Su la terranon vogliam dominatori.Chi di noi, popol gramo,il martirio degustò,or che alfin ci vendichiamci disarmi se lo può.ritornello…
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Il Canto della vendetta
Crivello, C.
Testo di C. Crivello (<1900). Su aria de “L’Inno dei lavoratori”.
Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 100 (& mus.)