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Canto dei malfattori

Panizza, Attilio

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Noto anche come “Inno dei malfattori”. Testo di Atilio Panizza (1891). Musica di anonimo.


Ai gridi ed ai lamenti
di noi plebe tradita
la lega dei potenti
si scosse impaurita ;
 
E prenci e magistrati
gridaron coi Signori
che siam degli arrabbiati,
dei rudi malfattori !
 
Folli non siam né tristi
né bruti né birbanti
ma siam degli anarchisti
pel bene militanti
 
Al giusto, al ver mirando
strugger cerchiam gli errori,
perciò ci han messo la bando
col dirci malfattori !
 
(ritornello)
Deh t’affretta a sorgere
o sol dell’avvenire
vivere vogliam liberi,
non vogliam più servire.
 
Natura, comun madre,
a niun nega i suoi frutti,
e caste ingorde e ladre
ruban quel ch’è di tutti
 
Che in comun si viva,
si goda e si lavori
tal è l’aspettativa
ch’abbiam noi malfattori
 
Chi spande l’impostura
avvolto in nera veste,
chi nega la natura
sfuggiam come la peste
 
Sfuggiam gli dei del cielo
e i falsi lor cultori,
del ver squarciamo il velo
perciò siam malfattori
 
Deh t’affretta a sorgere…
 
Diviso han con le frodi
i popoli e terre,
da ciò gli ingiusti odi
e le feroci guerre.
 
Noi, che seguendo il vero,
gridiam in tutti i cori
che patria è il mondo intero,
ci chiaman malfattori
 
La chiesa e lo stato,
l’ingorda borghesia
contendono al creato
di libertà la via
 
Ma presto i dì verranno
che papa, re e signori
coi birri lor cadranno
per man dei malfattori
 
Deh t’affretta a sorgere…
 
Noi del lavor siam figli
e col lavor concordi,
sfuggir vogliam gli artigli
dei vil padroni ingordi
 
Che il pane han trafugato
a noi lavoratori
e poscia han proclamato
che siam dei malfattori
 
Amor ritiene uniti
gli affetti naturali,
e non domanda riti
né lacci coniugali
 
Noi dai profan mercati
distor vogliam gli amori,
e sindaci e curati
ci chiaman malfattori
 
Deh t’affretta a sorgere…
 
Leggi dannose e grame
di frode alti strumenti
secondan sol le brame
dei ricchi prepotenti
 
Dan pene a chi lavora,
onor a sfruttatori,
conferman poscia ancora
che siam dei malfattori !
 
E allora vedremo sorgere
il sol dell’avvenir,
in pace potrem vivere
e in libertà gioir

https://www.ildeposito.org/canti/inno-dei-malfattori (& audio)


Pubbl. in L’Amico del popolo : difesa degli oppressi (Milano, 19 maggio 1892).

Paru aussi dans Il Canzoniere dei ribelli.— Barre [Vt USA] : Cronaca sovversiva, 1903. (p. 12-14)

Paru aussi dans Cancionero revolucionario ilustrado : colección de himnos y canciones libertarias en español é italiano, himnos revolucionarios. — Buenos Aires : Bautista Fuyeo, 1905 (p. 37).

Voir aussi : Gruppo anarchico B. Durruti (Firenze). — Raccolta di canti anarchici e popolari. — Firenze [Italia] : Gruppo anarchico Durruti, 1972 (p. 5).

Paru aussi dans : Settimelli, Leoncarlo (ed.) ; Falavolti, Laura (ed.). — Canti anarchici : [da «Addio Lugano» alla «Ballata del Pinelli»]. — Terza edizione. — Roma [Italia] : Savelli, 1975 (p. 59).

Paru aussi dans Bulletin du CIRA, nº 52 (mars 1996) ; Un Siècle de chansons = A Century of songs = Un Siglo de canciones. — Lausanne : CIRA (Centre international de recherches sur l’anarchisme), 1996 (p. 16).

Barikád kollektíva. — Olasz Anarchista Dalok = Canzoniere internazionale, Gli anarchici : 1864-1969. — Budapest [Magyarország] : Barikád-füzetek, 1999 (p. 25-26).

Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 73-75 (& mus.)

Paru aussi dans Ni dieu ni maître : Alla stazion di Monza arriva un tren che ronza, hanno ammazzato il re colpito con palle tre. — Milano [Italia] : Voci di mezzo, 2012.

Paru aussi dans Chantons la bouche pleine ! : recueil de chansons sociales et révolutionnaires ; Courant alternatif, hors-série nº 18. — Reims : Organisation communiste libertaire, 2012.


Record : Gli Anarchici, 1864-1969 : antologia delle canzone libertaria (ca 1990) — [ca ]

Record : Gli Anarchici : antologia de la canción libertaria italiana, 1864-1969