Fuggite o schiavi la malinconiaperchè incomincia la felicitàsullo sfacelo della borghesianasce l’aurora della libertàSì, metodo anarchico sì,trionferàsulla terra e nel cieloanarchico pensiero s’alzerà.Il vile guerraiol nazionalistainfonde i suoi pollami col rosor,e il povero soldato trinceristason tanti giorni che non si sfamò.Sì, grida il soldato, sìl’anarchia verràmi ridarà il mio panerubato da tiranni e traditor.La pallida figliola della viail corpo macilento trascinò :la vile sessuale borghesiaper un tozzo di pane la comprò .Sì, geme l’afflitta sìl’anarchia verrà,mi ridarà l’onorestrappato dai vigliacchi usurpator.Nei pressi della lurida galerail figlio dell’ergastolano vae al soffio della rossa primaveradomanda che gli rendano il papà.Sì grida il bambino sìl’anarchia verrà,mi ridarà il babborubato dai vigliacchi e assassin.Venite libertari e socialistia liberar le masse degli oppressi,il grosso gonfalone dei comunistisventoli vittorioso sopra i mari.Sì, metodo anarchico sì,trionferàsulla terra e nel cieloanarchico pensiero s’alzerà.
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Gli Schiavi
Testo — “Viva Lenin” — di Raffaele Mario Offidani "Spartacus Picenus" (1919), versione anarchica (1937) dalle memorie di Agostino Raimo (1906-1996). Sull’aria di “Cara piccina” di Bovio-Lama.
Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 236 (& mus.)