Si scuoton gli opressi — dal somo dei morti,La fede novella — li fece risorti ;La fece nel pugno — al vento le chiomeDel dritto nel nome — al pane, al lavor.Veniamo ! veniamo ! su — o vindici schiere, [Veniamo ! veniamo — su’ innumeri schiere, ]Al suolo giù tutte — le inique bandiere,Che affilano il ferro —che attizzano il foco,Che attizzano il foco — e gli odi nel cor !Dorata canaglia vicina è già l’ora,Dorata canaglia t’affretta a goder !La terra dei fiori — dei suoni e dei carmiPei morti di fame — ha ergastoli ed armi.Di cento catene — avvincon la manoChe al giogo inumano — accerino colpir.Ma piombo borghese —la plebe non doma,Sdegnosa sorride — agli editti di Roma :Più dessa non vuole — signori e tiranniGià troppi son gli anni — che nutre i vampirDorata canaglia vicina è già l’oraDorata canaglia t’affretta a goder !In orridi case — dannati siam noiLe ville, i palazzi — o ricco, son tuoi.Le messi sudate — spietato c’involi,J nostri figlinoli — tuoi sgherri piangiam.Giustizia, ed amore — non hanno confini.Son quelli del mondo — dell’uomo i destini.Distrutto ogni segno — di stolta frontieraLa rossa bandiera — per tutto innalziamDorata canaglia vicina è già l’oraDorata canaglia t’affretta a goder !Sien desti le nenti, — sien pronte le braccia,Al bieco oppressor — mostriamo la faccia,E tosto. redento — gioirà il mondo interoSe tutta un pensiero — la plebe sarà.Ne’ basta del ricco — trionfar sulle spoglie ;Al regno dell’oro — fian chiuse le soglie ;Le genti del mondo — sien tutte una sola,Sien tutte una sola — mille città.Dorata canaglia vicina è già l’oraDarata canaglia t’affretta a goder !
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Testo di anonimo. Su aria dell’“Inno di Garibaldi” (Si scopron le tombe, si levano i morti) di Luigi Marcantini (1821-1872) ; mus. (1858) Alessio Olivieri (1830-1867).
Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 134 (& mus.)
Paru aussi dans Cancionero revolucionario ilustrado : colección de himnos y canciones libertarias en español é italiano, himnos revolucionarios. — Buenos Aires : Bautista Fuyeo, 1905 (p. 12-13 : “Inno rivoluzionario”).