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E verrà il dì che innalzerem le barricate

Taddei, Ezio


Testo di Ezio Taddei (1926). Su aria della “La Giovane guardia”.


Prona la fronte sotto il peso del lavoro
piegato a corda è lo scudiscio del potente
purchè la gioia dia a chi vive nell’oro
senza dimani il lavorator morente.
 
Siam nel dolore di un schiavitù tiranna
uniti insieme da sacramental promessa
sulla terra del duol,
tutti pronti a morir
alla luce del sol.
 
In questa notte di tenebre secolari
il nero drappo sventola su un carro di fuoco
e redentrice una marcia sia, proletari
d’anarchica gloria alla nuova umanità.
 
Ma verrà il dì che innalzerem le barricate
e tu borghese salirai alla ghigliottina
per quanto fosti sordo alle stremate
grida di chi morìa nell’officina
 
Pei nostri figli fino all’ultimo momento
contro te vile borghesia combatteremo
su da forti pugnam
per la lotta final
l’Anarchia salutiam.
 
In questa notte di tenebre secolari
il nero drappo sventola su un carro di fuoco
e redentrice una marcia sia, proletari
d’anarchica gloria alla nuova umanità ;
 
D’anarchica gloria alla nuova umanità.

Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 216-217 (& mus.)

https://www.ildeposito.org/canti/e-verra-il-di-che-innalzerem-le-barricate (& audio)