O figli dei campi, fratelline l’opra sudata, nel pianto,si levin dai solchi ribellile note del libero canto.Su in alto col seme, che il paneper tutte le mense prepara,ne l’alba del santo dimanesu in alto piccone e fanfara !…O erio de l’aratro, a la guerrala fossa ogni zappa farà,o eroi de la vanga, la terraretaggio di tutti sarà.Autunni,che piogge dai cieliaveste, e sudor da le fronti,o inverni, che insieme coi gelila fame chiamaste dai monti,con voi queste mani callose,sui germi del pane e del vino,ordirono tutte le cose,per fare altrui lieto il festino.O eroi de l’aratro, a la guerra…E voi, primavere, che tanteper l’ozio tessete corone,su noi pur fioriste le santesperanze di resurrezione.Ma voi, bionde estati, che il fruttodel nostro sudor maturate,un tozzo assai magro di tuttoil ben della terra ci dateO eroi de l’aratro, a la guerra…E tu, padre nostro, lavoro,che pur senza pane sei dio,tu, artefice d’ogni tesoro,dà forza a chi soffre in oblio ;che se da le viti rosseggiail sangue per l’ozio rapace,sul mar delle spighe veleggiala bianca visione di pace.O eroi de l’aratro, a la guerra…Sù i ferri che smovon le zolleper dar alle genti ogni bene,sù i muscoli e il cor de le folleinsorte a spezzar le catene ;e più de le frodi la pompaper l’umil piccone ruina,più viva ne l’inno prorompala salda virtù contadina.O eroi de l’aratro, a la guerra…Autunni di lacrime, invernidi stenti, d’amor primaverematurin tra le ire e gli schernil’estate del nostro volere ;e tutte nel sole una gentedal solco risusciti unita,e tutta da questa semente,per tutti la vita, la vita !O eroi de l’aratro, a la guerra…
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Il Canto dei lavoratori della terra
Gori, Pietro
Testo di Pietro Gori (1901). Musica non conosciuta.
Informazioni :
- Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 160.