Tutto è finito, la morte è ormai decisagià il giorno e l’ora della pena è stabilito,a nulla valsero preghiere e piantidal mondo intero per i due emigranti.Eran d’Italia Vanzetti il piemontese,pugliese Sacco con figli e la consorte ;vollero andare in quel gran paeseper lavorare, ma ne ebbero la morte.Sacco et Vanzetti due liberi pensatori,pieni de vita e del lavoro amanti,d’idee avanzate, dai lavoratoridi tutto il mondo lor furono rimpianti.Qual gran delitto li fece imprigionaree condannare col massimo rigore ?Un dubbio solo, tal da ingannarela stessa legge e dei giudici il valore.Per ben sett’anni quei freddi americanili han tenuti tra, incerta morte e vita,perchè sul fallo degli italianila lor dubbiezza rimase indefinita.Il povero Sacco scrivendo alla consorte diceva :“Oh cara ! Ricordati la mia sorte.Addio per sempre diletta cara,muoio innocente sotto un’accusa amara.Prima di andare su quell’orribil sediafa che i bambini baciare ancor io possa.La mia condanna a loro non dire,che per mia morte non debbano soffrire.Voi bimbi cari che ognor rammenteretelo strazio immenso del vostro papà amatofrenate il pianto, chè un dì avreteda giudicare chi mal ha giudicata”.Così tu pure sorella di Vanzettiche inutilmente facesti cotanti passii tuoi gran pianti a stridor dei dentitrovaron cuori più duri assai dei sassi.Sii calma e pensa che il nostro Papà ancoreinutilmente pregò quelle alme dure.Ma non temere, che verrà l’orache pagheranno le orribili torture.Eran d’Italia Vanzetti piemontese,pugliese Sacco coi fogli et la consorte,vollero andare in quel gran paeseper lavorare, ma n’ebbero la morte.
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Sacco e Vanzetti
anonyme
Testo di anonimo (1927). Sull’aria di “Dio del cielo se fossi una colomba”.
Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 220-222 (& mus.)