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Il Canto della nuova ribellione

anonyme


Testo di anonimo (“Uno qualunque”) (1918). Sull’inno inglese “Rose Pastor Stocks”.


Leviamo in alto un inno al vero ed all’amore
Che ovunque il sole splende lo possano ascaltar,
Il poter dei tiranni vien dal nostro sudore,
Il potere maledetto che speran di eternar.
 
Ma il vero è sempre vero, e l’uomo è sempre uomo
L’uno e l’altro le tenebre combattono ogni dì,
E noi cantiam l’inno del pioner mai domo,
Che incalza l’avvenir, la glorai che intuì.
 
Del vero e dell’amore leva sublime il canto
Gli uomini di temerli devono alfin cessar,
Formiamoci in legione, l’uno dell’altro accanto.
La splendida aurora già vedesi spuntar.
 
Non più ; dell’odio il regno deve vessar fra noi,
Del regno dell’amore l’aurora già brillò :
Su tirtei proletari, deh ! cantate un po’ voi
Il canto glorioso del dì che già spintò.
 
Quando l’appello squilla dell’amore et del vero,
Non vi sono codardi che stanno ad aspettar,
Uscite dai tuguri, balzate sul sentiero,
Che il nuovo sole splende, quasi invito a marciar.
 
Possiam noi tenere dei Cresi la potenza ?
Le offese degli idioti ci posson ferir ?
Pace, giustizia, amore, diritto, luce e scienza
Vogliamo con voi nel cuore o vincere o morir.
 
Vieni con noi vegliardo, vien con noi giovinetto,
Vieni a batter la via che mena a libertà ;
Il tiranno dell’oro, l’ozioso maledetto,
Ribelli a mille a mille ogni giorno ci dà.
 
Il pazzo et il tiranno son l’ombra, son la notte,
E l’Uomo cerca il sole che lo dovrà scaldar
Darem le nostre vite, le anime incorrotte,
Fino a che il nuovo solo non ci potrà baciar.

Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 186