Leviamo in alto un inno al vero ed all’amoreChe ovunque il sole splende lo possano ascaltar,Il poter dei tiranni vien dal nostro sudore,Il potere maledetto che speran di eternar.Ma il vero è sempre vero, e l’uomo è sempre uomoL’uno e l’altro le tenebre combattono ogni dì,E noi cantiam l’inno del pioner mai domo,Che incalza l’avvenir, la glorai che intuì.Del vero e dell’amore leva sublime il cantoGli uomini di temerli devono alfin cessar,Formiamoci in legione, l’uno dell’altro accanto.La splendida aurora già vedesi spuntar.Non più ; dell’odio il regno deve vessar fra noi,Del regno dell’amore l’aurora già brillò :Su tirtei proletari, deh ! cantate un po’ voiIl canto glorioso del dì che già spintò.Quando l’appello squilla dell’amore et del vero,Non vi sono codardi che stanno ad aspettar,Uscite dai tuguri, balzate sul sentiero,Che il nuovo sole splende, quasi invito a marciar.Possiam noi tenere dei Cresi la potenza ?Le offese degli idioti ci posson ferir ?Pace, giustizia, amore, diritto, luce e scienzaVogliamo con voi nel cuore o vincere o morir.Vieni con noi vegliardo, vien con noi giovinetto,Vieni a batter la via che mena a libertà ;Il tiranno dell’oro, l’ozioso maledetto,Ribelli a mille a mille ogni giorno ci dà.Il pazzo et il tiranno son l’ombra, son la notte,E l’Uomo cerca il sole che lo dovrà scaldarDarem le nostre vite, le anime incorrotte,Fino a che il nuovo solo non ci potrà baciar.
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Il Canto della nuova ribellione
anonyme
Testo di anonimo (“Uno qualunque”) (1918). Sull’inno inglese “Rose Pastor Stocks”.
Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 186