Il fatale sette giugno,proprio il dì dello Statuto,degli onesti avean volutoseriamente protestarcontro i capi e le ferocicompagnie di disciplina ;ma il prefetto alla mattinaMalatesta fé arrestà.Il comizio fu inibitoed allora a Villa Rossaquella gente, alquanto scossadal rifiuto, si adunò.Tutti quanti gli oratori,già d’accordo nel parlare,stabiliron di iniziareuna seria agitazion.Nell’uscire i comiziantidal local tranquilli e buoni,fur purtroppo testimonidi una scena di terror.Spinti, oppressi e circondati,assaliti qual canaglia,dello stato la sbirragliacontro il popolo sparò.Fu per l’orrida tragedia,che nel mondo non v’è uguali,tra compagni a noi più carimorti caddero nel suol.Maledetta la sbirragliache ci ha immersi nel dolore !Lì per lì, colpita al cuore,tutta Italia protestò.Ma non basta la protesta,non è nulla il nostro pianto,per coloro che soffron tanto,che hanno perso i lor figliol.
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L’Eccidio di Ancona
anonyme
Testo di anonimo (1914).
Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 184 (& mus.)
https://www.ildeposito.org/canti/leccidio-di-ancona (& audio)