1Siam noi servi da mille e mill’anni,Schiavi sempre di tutti i signor,Siam ripieni di stenti e d’affanni,Vogliam solo il diritto al lavor.(ritornello)Nostra è la terra che fecondiam,Nostro è il frutto che raccogliam,Olà, compagni, che più aspettar ?Andiam il diritto a conquistar !2Noi cretam ricchezze ed abbondanzaTra gli senti con sangue e sudor :E a noi nulla, nemmen la speranzaCi hanno dato i superbi signor.ritornelloL’oppressione negli anni più belliCi dà l’armi, ci toghe l’amor :Ci fa sbirri e krumiri ai fratelliFame e piombo ci danno i signori.ritornelloE il vil prete il pensier ci ammanettaE ci ruba le donne e il lavorO compagni, affretiam la vendettaContro tutti i vigliacchi oppressor.ritornelloSu dal solco, spezziam le catene,O fratelli la testa leviam.Fin che sangue ci scor nelle veneIl gran patto decisi giuriam.ritornelloMaledetto chi opprime coll’oro,Chi del miser non sente pietà,O pezzenti, o eroi del lavoro,Sol l’union la vittoria darà.ritornello
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Canto dei lavoratori della terra
anonyme
Testo di anonimo (<1900). Musica non conosciuta.
Informazioni :
- Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 143.