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Inno della gioventù ribelle

anonyme


Testo di anonimo (<1900). Musica non conosciuta.


Fa largo canaglia dorata
che vivi nell’orgia, nell’onte ;
solleva tu plebe sfruttata
la stanca, la pallida fronte ;
già un lampo solcò l’orizzonte,
già pronti noi siamo a pugnar.
l’osceno schernir dei potenti,
l’indegna oblivion degl’ignavi,
le pene, i supplizi, i lamenti
dei miseri popoli schiavi
infiammano il core dei bravi
contr’ogni oppression secolar.
 
(ritornello)
Chiesti ci siam se vivere
fra tenebre si può,
ma rispondemmo unanimi
No !
Chiesti ci siam se batterci
dobbiam per lieti dì,
e rispondemmo unanimi
Si !
 
Pei vizi del duro padrone
il popolo suda e fatica ;
il ricco si piglia il covone,
al povero lascia la spica.
La sorte crudele, nemica,
ci danna all’inferno quaggiù.
Servire, ecco i nostri doveri ;
morire, ecco i nostri diritti :
ci fanno l’un altro stranieri
armati a fraterni conflitti.
Infamie, rapine, delitti,
son l’uniche odierne virtù.
 
ritornello
 
Ma noi che siam giovani audaci
il dorso piegar non vogliamo,
e contro i padroni rapaci
all’anni gli oppressi chiamiamo.
Su, giovani baldi, sorgiamo !
Risplende per noi l’avvenir.
Dei vili il gracchiar non trattiene,
dei tristi la bava non tange
chi soffre, chi lotta pel bene,
chi i ceppi dei perfidi infrange.
Stringiamoci in fitta falange,
sia nostra bandiera l’ardit.
 
ritornello
 
Le chiese, fucine solenni
d’errore, di finzione, di menzogna,
le tetre caserne, perenni
sorgenti di stragi e vergogna,
su, giovani strenui, bisogna
con lena indefessa atterrar.
E quando con l’opera nostra
avremo le plebi redente
dal mal che oggi fa di sè mostra,
ognun sentirà finalmente
al bacio del sole ridente
un’aura d’amore spirar.
 
ritornello

Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 136