Fa largo canaglia doratache vivi nell’orgia, nell’onte ;solleva tu plebe sfruttatala stanca, la pallida fronte ;già un lampo solcò l’orizzonte,già pronti noi siamo a pugnar.l’osceno schernir dei potenti,l’indegna oblivion degl’ignavi,le pene, i supplizi, i lamentidei miseri popoli schiaviinfiammano il core dei bravicontr’ogni oppression secolar.(ritornello)Chiesti ci siam se viverefra tenebre si può,ma rispondemmo unanimiNo !Chiesti ci siam se battercidobbiam per lieti dì,e rispondemmo unanimiSi !Pei vizi del duro padroneil popolo suda e fatica ;il ricco si piglia il covone,al povero lascia la spica.La sorte crudele, nemica,ci danna all’inferno quaggiù.Servire, ecco i nostri doveri ;morire, ecco i nostri diritti :ci fanno l’un altro stranieriarmati a fraterni conflitti.Infamie, rapine, delitti,son l’uniche odierne virtù.ritornelloMa noi che siam giovani audaciil dorso piegar non vogliamo,e contro i padroni rapaciall’anni gli oppressi chiamiamo.Su, giovani baldi, sorgiamo !Risplende per noi l’avvenir.Dei vili il gracchiar non trattiene,dei tristi la bava non tangechi soffre, chi lotta pel bene,chi i ceppi dei perfidi infrange.Stringiamoci in fitta falange,sia nostra bandiera l’ardit.ritornelloLe chiese, fucine solennid’errore, di finzione, di menzogna,le tetre caserne, perennisorgenti di stragi e vergogna,su, giovani strenui, bisognacon lena indefessa atterrar.E quando con l’opera nostraavremo le plebi redentedal mal che oggi fa di sè mostra,ognun sentirà finalmenteal bacio del sole ridenteun’aura d’amore spirar.ritornello
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Inno della gioventù ribelle
anonyme
Testo di anonimo (<1900). Musica non conosciuta.
Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 136