Lavoratore oppresso, schiavo ed avvilito,che il campo altrui fecondi col rude tuo lavor,se della tirannia il regno vuoi finito,solleva il curvo capo, calpesta l’oppressor.Sei tu che produci, sei tu che lavori,dannato agli stenti, dannato al soffrir ;sei tu che ad ingordi, rapaci signoriprocuri l’ebbrezza di un empio gioir.(ritornello)Diserta il supplizio, diserta fratello,ché già la riscossa ti chiama all’appello ;l’appello che suona ai vili fatalsegnando il trionfo d’un grande ideal.Garzon che gli anni sciupi in opra faticosase vuoi dell’esistenza distruggere il dolor,infrangi il duro giogo, che vil progenie oziosat’avvinse al giovin fronte dannandoti al sudor.Distruggi, compagno, la tetra officina,già troppo ha durato il tuo lungo servir ;accorri, ché l’ora solenne è vicinadi vincer pugnando o in armi morir.ritornello…E tu che rassegnata al tuo crudel destino,pel ricco fannullone strumento di piacer,trascini i tristi giorni sperando nel divinocompenso che promette un prete menzogner.Deh, vien che già spunta fiorito l’apriledi vita novella, di mite stagion ;deh vieni a far coro compagna, gentile,cantando ribelle, gagliarda canzon.ritornello…Manipolo noi siamo d’oppressi e senza paneche demmo all’avvenire il braccio ed il pensier :ribelli ad ogni giogo, vogliam le genti umanechiamar alla conquista del diritto di goder.Stringiamo, stringiamo le nostre coorti ;sorgiamo compatti contr’ogni oppression :se forte è il nemico, noi siamo più forti,poiché siam pel giusto nell’aspra tenzon.ritornello…Monarchi sanguinari, politicanti astuti,preti bugiardi e ladri ci voglion dominar ;privi d’ogni diritto viviamo al par dei bruti,siam carne da macello, strumenti da sfruttar.Oppressi, fiaccati nel turpe servaggio,subimmo pur l’onta, d’insulto villan ;ma or che siam sorti, lavare l’oltraggionel sangue borghese, ribelli, saprem.ritornello…Non ci trattenga il braccio del vil borghese il pianto,è dopo l’uragano terribile soltantoche più fulgente il sole in ciel radioso appar.Alfine redente, le plebi gioconde,un’alba di pace spuntare vedran ;e alfin spenti gli odi, all’opre fecondeverranno cantando nel lieto diman.ritornello…
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Appello alla riscossa
Zavattero, Domenico
Testo di Domenico Zavaterro (1898 ?). Su aria dell’ “Inno di Garibaldi”.
Paru aussi dans Il Canzoniere dei ribelli.— Barre [Vt USA] : Cronaca sovversiva, 1903. (p. 27-28)
Paru aussi dans Cancionero revolucionario ilustrado : colección de himnos y canciones libertarias en español é italiano, himnos revolucionarios. — Buenos Aires : Bautista Fuyeo, 1905 (p. 53-54).
Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 131-132 (& mus.)