Salve Roma ! Da tutta la terraGiunga il plauso alla tua borghesia ;Essa in Africa move alla guerraPer recar civiltade ed amor.Ed intanto, magnanima, obblìaChe i suoi figli emigrando pel mondoVan cercando lavoro infecondoPer un pane che costa sudor.Salve ! Gridan le cento cittàL’agro incolto in eterno starà !Il lavoro in Italia dà drittoA mangiar, senza sale, poco grano ;È la cena col pranzo in conflittoPer chi suda e produce tesor ;La risaia sul suol di MilanoMiete vittime e i miseri doma,E se abbiam la malaria di Roma,Di pellagra in Polesin si muor.Salve ! Gridan le cento città,Qui miseria in eterno si avrà !Alla Camera intanto il sublimeDuce guida una schiera possenteAll’assalto di banche, e le opimeSpoglie dona agli amici del cuor.Per sé tiene un buon conto correnteCol banchier non per anco in galera,La cambiale per esso è minieraDi milion che non costan sudor.Bravo ! Gridan le cento città,Deplorato in eterno sarà !Salve Italia ! Da Trapani a TrentoIl governo spolparti vagheggia :Se puoi dieci egli chiede per cento,Le proteste non hanno valor.Un sol uom ogni terra passeggiaDa sovrano e si chiama esattore,Tutto il resto, la patria, l’onoreSon fole inventate da lor.Paghiam ! Gridan le cento città,L’esattore in eterno starà.Salve, o Stato borghese, ci déstila Giustizia uso Banca Romana,La Moral dei cambiari protesti,E dell’Ordin tutori i Santor.La tua Pace è la guerra Africana,Ed i frutti di Liberi patti,Son prigion, domicili coatti,Per chi pane non trova e lavor.Perdio ! Gridan le cento cittàFino a quando così durerà ?
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L’Inno nazionale pel XX settembre
anonyme . Gori, Pietro
Testo firma “Goliardo” (1895). Musica non conosciuta (sull’aria del “Và Pensiero”, dal Nabucco di Giuseppe Verdi ?).
Informazioni :
- Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 110
Appare sul giornale XX settembre : pubblicazione comunista-anarchica, numero unico (20 sett. 1895).