Ti lascio cara madrefigli dolenti addiol’indegno esilio mioda voi mi separò.Esule e discacciatospietatamente io sononel massimo abbandonotriste dimora avrò.O figli del lavoroe valorosi e grandiorsù incrociamo i brandigiuriamo libertà.Nel dì della vendettacadrà la tirannial’infame borghesiagli scempi ha da scontar (bis)Non si odon che lamentidei miseri fratellicoi ribaditi anelliin preda ai vampir.E voi predoni infidil’umanità straziatema sulle barricateci rivedremo un dì (bis)
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Canto dell’esule
anonyme
Testo di anonimo (forse Pietro Gori secondo Arturo Frizzi).
Paru aussi dans : Settimelli, Leoncarlo (ed.) ; Falavolti, Laura (ed.). — Canti anarchici : [da «Addio Lugano» alla «Ballata del Pinelli»]. — Terza edizione. — Roma [Italia] : Savelli, 1975 (p. 71).
Catanuto, Santo ; Schirone, Franco. Il Canto anarchico in Italia nell’Ottocento et nel Novecento (2009), p. 122 (& mus.)